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Passeggiando lungo le vie del borgo è possibile apprezzare la maestosità di alcuni palazzi di notevole valore storico e architettonico come Palazzo Scolari-Salice (XVI secolo), Palazzo Fullini-Zaia (seconda metà del XVII secolo), Palazzo Manin-Zaro (XVI – XVII secolo) Palazzo Polcenigo (XVI secolo) e Palazzo Pezzutti (XVII secolo).

Palazzo Scolari-Salice fu dapprima residenza dei Fabris e poi dei Mainardi, nel XIX secolo passò all’ingegner Pietro Quaglia la cui figlia sposò Francesco Saverio Scolari, patriota, professore universitario e parlamentare. Propone un porticato con stemmi, archi e colonne del XIII secolo. Il cortile interno dà accesso al maestoso giardino all’italiana, realizzato dall’Ingegner Quaglia sul declivio del colle che conserva sentieri, siepi e rari alberi centenari.

Palazzo Fullini-Zaia, forse progettato da Domenico Rossi, è un imponente edificio su Piazza Plebiscito, con archi bugnati, trifore e originali mascheroni. Il palazzo preserva stucchi ottocenteschi e una superba scalinata. Nel 1809 ospitò il figlio adottivo di Napoleone, Eugenio di Beauharnais, viceré d’Italia, prima della battaglia dei Camolli.

Palazzo Manin -Zaro è un esempio di stile tardoveneziano. Il palazzo è abbellito da bifore, trifore e ornamenti in marmo e stucco.

Il cinema-teatro è un notevole edificio appartenente ai Conti di Polcenigo che probabilmente lo utilizzavano come magazzino. A partire dalla seconda metà del XIX secolo vi si tennero concerti e rappresentazioni teatrali amatoriali. Dopo un’imponente opera di restauro, l’edificio ospita il nuovo accogliente cinema-teatro al piano terra e il Museo dell’Arte Cucinaria al primo piano.

Degne di nota sono inoltre la chiesa di Coltura dedicata a San Lorenzo (inizio XIII secolo) e la chiesa di San Giovanni (XIV-XVIII secolo).
Per la sua valenza panoramica, merita una menzione particolare Mezzomonte, un tempo chiamato Nuvolone. Collocato sulla montagna a un’altezza di 477 metri, possiede una conformazione urbanistica a più livelli, con case in sasso, e un affaccio panoramico verso la pianura da est verso ovest.