Questa forse non è la più remunerativa come salita, ma sicuramente è la più classica con un paio d’aggiunte che ben pochi fanno. Si parla della salita a casera Busa Bernart, però partendo da Coltura e con la possibilità di salire anche alla cima del Torrione, più comunemente chiamato Toriòn, e inanellare un sentiero dedicato a Dorigo Angelo “Stradìn”.
La partenza è in via Bottola, nella frazione di Coltura, dove ci sono più possibilità di lasciare l’auto. Si nota un sentiero quasi alla fine della via che sale dritto verso la montagna: questo è l’inizio dell’escursione proposta.
Si sale lungo il ben battuto tracciato, tenendo la destra orografica della valle Carpenaz e senza grandi strappi, incrociando anche la risina, si esce sulla strada che porta a Mezzomonte poco sotto l’ex Bar da Stale.
Si raggiunge il locale dove hanno inizio i sentieri CAI 981-982 (tabelle). Seguendo i bolli si prende subito quota perché ora la salita si fa più impegnativa a causa della pendenza. Dopo alcune svolte con parti di vecchio lastricato, e incontrando più volte i resti del canale artificiale che serviva per far scendere i tronchi tagliati nel bosco del Cansiglio, si arriva ad un bivio dove bisogna svoltare a destra. Ancora tabelle con ottime indicazioni.
Qui oltre alla pendenza anche il fondo non è dei migliori, con sassi mobili qua e là. Si è sempre fra gli alberi e nel caso di sole riparano piacevolmente dalla calura. Poi a quota 819 metri slm si arriverà a La Lobia, un piccolo ricovero aperto su un lato. Fin qui, dipendentemente dal periodo, potrete trovare delle fioriture magnifiche, compresa quella del raro Giglio Carniolo.
Dalla piccola struttura in sassi e lamiera si continua a salire, ora puntando al Toriòn ben visibile.
Ancora fra brevi tratti alberati prima di uscire nei ripidi verdi ove in inverno e in primavera, quando la neve imbianca oltre i 1100 metri di quota, al mattino presto è quasi assicurato l’imbattersi nei cervi. Poco prima dell’ultimo strappo, quasi nascosta da distante ma lungo il sentiero, s’incontra la fontana Buset, una sorgente incanalata con dell’acqua fresca e ottima per dissetarsi.
Alla fine ecco casera Busa Bernart, bella e grande struttura tenuta dal Gruppo Alpini di Polcenigo. Fin qui il percorso può essere considerato come escursionistico (E), ma vorrei aggiungere un paio di possibilità per renderlo molto più bello e interessante.
Poco prima di giungere alla casera, quando si raggiunge la dorsale e si trova una panca sulla propria sinistra, uscendo fuori traccia e seguendo la dolce cresta a destra si può raggiungere la cima del Torrione. Attenzione che a tratti il sentiero non c’è benché si possano notare alcuni sbiaditi bolli e qualche ometto qua e là eretto di recente. Dalla stondata vetta il panorama è incredibile verso la pianura e verso il gruppo del monte Cavallo. Per rientrare si percorre la cresta a ritroso.
Altra possibilità è quella, raggiunta la casera, di proseguire lungo la strada bianca in direzione Sud-Ovest. Dopo un quarto d’ora di facile camminata s’incontrerà la grande croce lignea. Bisogna scendere sotto di essa, nuovamente con traccia praticamente inesistente, e prendere il sentiero che ha inizio proprio dov’è posto il passaggio fra il filo spinato sottostante. Si è ora sul sentiero della risina, dedicato a Dorigo Angelo “Stradìn”. Il sentiero corre dapprima nel bosco e nella prima parte è presente anche un cavo molto utile nel caso di terreno bagnato o in autunno con molte foglie, per poi finire sui verdi sotto al Torrione. Naturalmente s’incontra la parte alta del canale artificiale, qui scavato completamente nella roccia e che fa ben capire la grandezza dell’opera realizzata nel 1836!
Dopo una bella camminata in quota tagliando il pendio ci si ritrova poco sopra fontana Buset dove si può dare inizio al rientro.
Il percorso proposto fino a casera Busa Bernart, con la traccia che potete vedere e seguire nella mappa, come già detto presenta difficoltà che non vanno oltre all’escursionistico (E) benché il dislivello sia di 1150 metri di sola salita. C’è oltremodo la possibilità di salire dal Bar da Stale abbassando il dislivello a circa 850/900 metri.
Le due alternative, consigliate vivamente per rendere completa la giornata, sono da considerarsi dei percorsi per escursionisti esperti (EE) dove il piede fermo, la capacità d’andare su terreno al di fuori dei sentieri e il saper orientarsi è d’obbligo. Se non siete convinti d’averne le capacità evitate tali alternative, la montagna non scappa e potrete sempre tornarci un domani.
Sconsiglio di seguire le indicazioni per il Toriòn da casera Busa Bernart, il sentiero anche lì non esiste più ed in estate è pieno d’ortiche e tratti inutilmente faticosi rispetto alla salita consigliata.
Ultima cosa: attenzione la domenica al tratto che da Coltura porta al Bar da Stale, spesso ci possono essere dei ciclisti che scendono lungo questo percorso.
Consigliate calzature adatte.
È possibile richiedere le tracce GPS di questo itinerario scrivendo una mail a: ritornoao@gmail.com
Credit: Andrea Favret
ritornoao.wordpress.com